La Scuola è il luogo in cui i bambini e i ragazzi passano gran parte della loro giornata. E’ a Scuola che sono soddisfatti molti dei bisogni esistenziali della crescita e si esprimono le difficoltà legate alla sfida di diventare “grandi”.
Il successo scolastico o al contrario la dispersione durante il percorso sono importanti indicatori del benessere o del disagio dei ragazzi. Il rifiuto di andare a scuola, il disimpegno nel seguire le lezioni, nel fare i compiti e nell’occuparsi del proprio materiale, i comportamenti trasgressivi delle regole della classe, l’eccessiva ansia da prestazione per interrogazioni e prove scritte, scarse relazioni con i compagni di classe, note e sospensioni disciplinari sono alcuni segni di un disagio che potrebbe avere conseguenze anche sul processo di apprendimento.
La riuscita scolastica è “un tasto dolente” per genitori e figli. Alcuni giovani di fronte alle difficoltà perdono la voglia di impegnarsi, si sentono demotivati e preferiscono non mettersi in gioco, bloccati dalla paura del fallimento.
Spesso la rinuncia a migliorare è complicata da conflitti e incomprensioni con i genitori.
Altre volte, le difficoltà sono dovute ai disturbi specifici dell’apprendimento (dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia). In questi casi le cose si fanno più complesse. I ragazzi devono affrontare un iter diagnostico e imparare nuove strategie di lettura/scrittura/calcolo mentre ciò che sentono per la maggior parte del tempo è l’ansia di dover fare bene e la paura di essere considerati diversi.
Per i ragazzi con DSA è necessario prevedere e impostare un intervento psicologico mirato e personalizzato che segua le tappe dell’apprendimento e gli sviluppi della didattica. I disturbi specifici dell’apprendimento, come è ormai dimostrato da numerose ricerche, possono avere una ricaduta sulla riuscita scolastica e sono una delle prime cause di disagio affettivo e relazionale degli studenti.
LO PSICOLOGO A SCUOLA
Negli Istituti scolastici nazionali si sta diffondendo la buona prassi di offrire agli studenti, e in molti casi anche ai genitori e insegnanti, un servizio di consulenza psico-educativa per permettere ai giovani (scuole secondarie di primo e secondo grado) di ricevere ascolto rispetto alla condizione di disagio come, ad esempio ansia, difficoltà di apprendimento, comportamento alimentare, autolesionismo, bullismo.
Lo specialista ha la funzione di accogliere e riconfigurare il problema emergente per mezzo di un intervento di consulenza e orientamento. Molto più spesso, tuttavia, si trova anche a dover gestire l’urgenza, quando (di una classe, di un singolo studente, di un conflitto tra due, di una relazione complicata tra famiglia e docenti) si sono sottovalutati alcuni segnali indicatori della nuova situazione.
Da diversi anni lo Studio Gordiani collabora con alcuni istituti del territorio, per la scuola secondaria di primo grado, attraverso la conduzione di uno Sportello scolastico di consulenza e orientamento psico educativo rivolto principalmente agli insegnanti e ai genitori. Lo sportello ha lo scopo generale di fornire un supporto nella rilevazione e inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali, nella gestione delle classi difficili e nel contenimento dei rischi di burn out per gli insegnanti. Lo sportello offre ascolto ai ragazzi che cercano aiuto per alcune difficoltà che le sfide affettive e cognitive dell’ingresso nell’adolescenza pone loro.
Lo spazio di ascolto è uno strumento in più di cui la scuola si avvale per promuovere la cultura della prevenzione e della salute psicologica.
A riprova di ciò, nel mese di ottobre 2015 sono stati pubblicati dall’Ordine degli Psicologi del Lazio i dati relativi alla presenza dello psicologo nelle scuole della regione. I dati dimostrano, infatti, che è in crescita nella scuola il ricorso allo psicologo per gestire situazioni difficili e organizzare le attività didattiche.
Allo psicologo è stata riconosciuta una funzione importante, sia negli interventi rivolti ai singoli studenti sia in quelli finalizzati a migliorare le dinamiche relazionali nelle classi.
Nelle scuole in cui sono previsti servizi psicologici sotto forma di spazi di ascolto per le diverse parti del sistema, migliora la comunicazione tra l’Istituzione e le famiglie, il territorio in cui è inserita la scuola si arricchisce di una maggiore sensibilità all’inclusione e alla diversità e si compie un grande lavoro di prevenzione nel campo della salute psicologica degli individui e della famiglia.